giovedì 16 giugno 2016

Sunset Limited

"Il punto, professore, è che se nella tua vita non ci fosse la sofferenza, come faresti a capire quando invece sei felice? Felice rispetto a cosa ?"




Inizio questa recensione scusandomi per la milionesima volta per l'assenza sul blog e sui vari social. Purtroppo io e la mia collega siamo afflitte da impegni e scadenze che limitano il nostro tempo alla lettura. Dato che la mia lettura principale di questo periodo è un grande classico russo che richiede il suo tempo per essere assorbito totalmente, mi sono concessa una piccola "pausa" con un libricino veloce ma intenso, Sunset Limited di Cormac McCarthy, in modo da potervene subito parlare. L'autore sicuramente lo conoscerete per il suo ultimo romanzo, La Strada, che ha avuto un enorme successo e dal quale è stato tratto anche un film.
 Sunset Limited è un libricino di appena 115 pagine, strutturato come una vera e propria scena teatrale. Il romanzo infatti non è altro che un dialogo fra due soggetti di cui non sapremo mai il nome, che l'autore identifica tramite la loro etnia: Bianco e Nero. La scena si svolge in una cucina di una casa popolare, dove vive il Nero, e dove intorno a un tavolo i due uomini si intratterranno con numerose domande, discutendo di vari argomenti: vita, morte, solitudine, felicità, sofferenza, società, Dio. I due uomini all'inizio del libro si sono appena conosciuti, esattamente quella mattina stessa, quando il Nero ha salvato il Bianco durante un tentativo di suicidio fra le rotaie del Sunset Limited, che conferisce il titolo alla narrazione. Questo " romanzo in forma drammatica" si pone come obbiettivo quello di raggiungere il nucleo dell'indagine esistenziale di McCarthy. Un libro affascinante in ogni singola parola, lo stile è asciutto, essenziale, ma travolgente, in poche pagine l'autore indaga nell'animo umano contrapponendo questi due personaggi, così diversi tra loro, sia etnicamente che umanamente, con vite diverse e pensieri diversi, ma vicini per questo breve arco di tempo, Durante tutta la lettura vi sentirete come a tavola con questi due uomini, immersi nei loro discorsi, mai banali, mai scontati, e molto affascinanti. Inutile dileguarmi in quanto il libro essendo molto piccolo merita di essere preso e letto senza saperne di più.
 Come primo approccio con questo autore devo dire che è stato più che positivo, mi aspettavo un libro bello, ma ho ritrovato fra le mie mani una delle cose più belle che abbia mai letto.
 Detto questo correte in libreria gente che aspettate !!! vi lascio con un piccolo estratto , alla prossima!






martedì 17 maggio 2016

La Macchia Umana



"...noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta.Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c'è altro mezzo per essere qui. "






La macchia Umana è in assoluto il primo libro che leggo di questo autore. Incuriosita tantissimo dalla fama di Philip Roth e dalla sua vastissima produzione letteraria, ho deciso di recuperare questo libro e insieme scoprire il mondo di questo formidabile autore. Per chi non lo conoscesse Philip Roth è considerato insieme a Don De Lillo e Cormac Mccarthy, uno dei più grandi autori viventi della letteratura americana.

Essendo un grande nella sua arte, nel suo mestiere, ovviamente prendete le parole che sto per scrivere come semplicemente il frutto delle mie più umili opinioni, in quanto sicuramente troverete in giro moltissime altre recensioni più degne ed esaustive di questa. Concluse le solite premesse iniziamo!
Il protagonista della vicenda è Coleman Silk settantenne ormai prossimo alla pensione. Coleman è un uomo professionalmente molto conosciuto nella piccola comunità di Athena dove lavora come professore universitario, college di cui è stato anche per un periodo rettore, Il professor Silk, grande classicista, non solo gode di una ottima reputazione a livello accademico, ma è una vera e propria figura di riferimento per la sua città dove ha apportato diverse modifiche e miglioramenti positivi( non apprezzati da molti) soprattutto in ambito scolastico, cercando di eliminare tutte le mele marce del sistema, mele che quando verrà il momento faranno del tutto per mettere i bastoni fra le ruote di quest' uomo, Infatti un giorno qualsiasi, durante una comune giornata universitaria, Coleman riferendosi a due studenti assenteisti, che non aveva mai visto alle sue lezioni, utilizzerà il termine " Spook", il quale significato originario è " Spettri" mentre, lo stesso termine è usato nel gergo e in modo totalmente dispregiativo per indicare il termine "Negri". Il fato voglia che questi due studenti effetivamente siano di colore, e ciò determinerà una serie di eventi che porteranno il povero professore ad essere accusato di razzismo. Una delle accuse più assurde ( poi scoprirete perchè). Coleman farà di tutto per dimostrare la sua non colpevolezza, ma dopo un certo periodo anche se non necessario , Silk deciderà di abbandonare prima del dovuto il lavoro e ritirarsi.
Questo evento genererà una crisi familiare, che porterà ( come afferma lo stesso Coleman Silk all'inizio del romanzo) alla morte prematura della moglie, Ormai Vedovo, il professore, cercherà un po di sollievo da questa vita ormai sgretolata, nel calore di una donna trentenne , di conseguenza molto più giovane di lui. Questa relazione non farà altro che procurare un'ulteriore macchia sulla vita di quest'uomo , sia per la notevole differenza di età , ma soprattutto per la donna in questione, ragazza analfabeta, con un grande passato alle spalle ricco di sofferenza e crudeltà. L'autore ce ne parla in questi termini:

"questa è una donna che la vita ha cercato di distruggere quasi per tutto il tempo in cui è stata in vita." 

La cosa più assurda di questo romanzo è che Coleman verrà sino alla fine accusato di questi "crimini" ingiustamente, in virtù del fatto che la relazione con questa donna, Faunia, non costituisce niente di così orribile. in quanto non solo è un rapporto consenziente da entrambe le parti ma  sin da subito ci viene detto che Silk è un uomo molto affascinante per la sua età, e che non dimostra assolutamente i suoi anni, e mi sembra scontato dire che ognuno in teoria gode della libertà di fare quello che vuole della propria vita sentimentale. Proprio su questo ruota il romanzo, la libertà di essere se stessi, di raggiungere gli obiettivi della vita senza ostacoli di carattere discriminatorio, senza l'influenza di una società con le proprie ristrettezze mentali caraterizzate da un finto perbenismo. Altro tema principale è proprio l'opinione delle persone, sempre pronte a puntare il dito, sempre pronte ad accusare il prossimo senza conoscere la verità ma basandosi su pettegolezzi di poco prezzo, Gli stessi figli di Coleman saranno influenzati da questa "political correctness" e si allontaneranno non solo dalla figura paterna ma dalla vera realtà. Come ho gia detto quest'uomo verrà accusato di tante malignità, ma nessuno si renderà realmente conto della sua vera macchia, che è un altra , un segreto ancora più tremendo, crudele e scoretto di qualsiasi altra colpa gli venga affibbiata, lo stesso segreto che gli darebbe l'opportunita di discolparsi da un'accusa ma che non può rivelare perchè è il peggiore fra tutti,
Adesso sarei molto tentata a rivelarlo proprio per farvi capire, e darvi una idea più ampia del romanzo. Infatti se conoscete Philip Roth saprete bene che il motivo principale per cui leggiamo i suoi romanzi non è la trama, non è la meta narrativa ma, il viaggio letterario che percorriamo durante la lettura, il semplice gusto di leggere qualcosa di Bello , realmente Bello, e scritto divinamente.
quindi per chi voglia interrompere la lettura della recensione faccia pure ma se volete saperne di più continuate...






ATTENZIONE PROBABILE SPOILER ( anche se come ho già detto in questo caso non parlerei di spoiler, comunque per i più sensibili all'argomento, fate attenzione)




....Coleman Silk in realtà è lui stesso un " Negro",la natura ha voluto che fosse estremamente chiaro di carnagione, ancora più chiaro di un mulatto. Questa sua peculiarità gli ha permesso di poter mascherare la sua natura, non per vergogna, non per ambizione di essere come gli altri ( i bianchi) , semplicemente per avere l'opportunità di realizzarsi come avrebbe dovuto, Silk sin da giovane si renderà conto che la società in cui vive, non gli permetterà mai di raggiungere i suoi obiettivi da "negro". Ed è così che inizierà la sua menzogna, menzogna che proietterà a chiunque, senza mai rivelare la sua identità a nessuno, in primis alla sua " famiglia bianca". In virtù di ciò abbandonerà la sua famiglia di origine, i suoi fratelli, sua sorella e sua madre, creando un profondo vuoto all'interno della sua vita che non riuscirà mai a colmare, tutto ciò per avere la possibilità di essere libero, per raggiungere quella fugace libertà costruita su castelli di menzogne. Proprio per questo, l'accusa di razzismo non potrebbe essere più infondata, ma purtroppo rivelare la verità avrebbe un prezzo ancora più alto che essere dichiarato razzista...




FINE PARENTESI SPOILER

Vorrei cercare di concludere, ma ho amato così tanto questa lettura che ne parlerei per ore, sento il bisogno di parlarvene, parlarvene, e parlarvene ancora. Purtroppo dubito che ci sia qualcuno che abbia ancora la pazienza di proseguire nella lettura quindi, voglio concludere dicendo che La Macchia Umana è il libro che fa per voi, se amate le analisi psicologiche dei personaggi, se amate la letteratura per quella che è :viva, spontanea, reale, Se amate analizzare ogni personaggio sin dentro il suo essere più profondo, se non vi limitate ad una lettura per sapere come va a finire; come ho già ripetuto non è quello il punto, non  è la parte essenziale, la trama potrebbe passare benissimo in secondo piano, La saggezza sprizza da ogni parola dell'autore, Philip Roth è un genio della scrittura e io l'ho venerato dalla prima all'ultima riga.

Buona lettura !!!!















sabato 30 aprile 2016

Vento dall'Est

"Rimase a guardare le lontane e lievi increspature sull'acqua. [...] Un giorno, soltanto uno, la divideva da quel fatale momento. [...] Rabbrividì pensando a come una scelta può decidere tutto. A come può escludere tutto"


Una lettura rivelazione quella della scrittrice in erba Albertini Chiara, così giovane eppure capace di incantare il lettore con il suo stile poetico e malinconico, quasi teatrale, in un intreccio incalzante tra passato e presente tra i meravigliosi paesaggi irlandesi e inglesi, a cavallo fra il 1952 e il 2015, che stuzzicano l'immaginazione, dando voce in modo impeccabile ai pensieri di Tracy, la dolce protagonista di questo romanzo. Una giovane donna la cui vita viene sradicata completamente da rivelazioni scioccanti circa le dinamiche che ruotano attorno alla sua nascita e alla morte dell'adorata madre, persa prematuramente in un incidente domestico.
Tra diverbi familiari, misteri e tradimenti, Tracy sente crollare  la terra sotto i piedi ed è decisa a togliersi la vita, quella vita costruita su un castello di carte che al primo soffio di vento è destinato a crollare. Perché è proprio così che si sente Tracy, fragile e inconsistente, ma quello che non sa, però, è che il vento può sempre cambiare e che cambiando porta con se sempre cose nuove. "Vento dall'est, la nebbia è là...qualcosa di strano fra poco accadrà...
troppo difficile capire cos'è...ma penso che un ospite arrivi per me..." Un diario,  una filastrocca che resta nell'immaginario di molti bambini e che evoca sogni tranquilli da sempre, e un amore portato dal vento. L'ospite atteso.
Perché si ha sempre una seconda occasione, un cambiamento di rotta, e finché si vive di questo, finché si ha la forza di ricominciare, la paura non esiste.
Un ringraziamento speciale a Chiara Albertini che ci ha donato questa perla rara, di cui abbiamo apprezzato ogni singolo momento.

mercoledì 27 aprile 2016

Nessuno Scompare Davvero

"il rumore sconosciuto non era altro che il fruscio delle pecore nell'erba, ma quelle scapparono via, e io non potevo certo biasimarle perché anch'io sarei fuggita se fossi stata una pecora invece che me stessa, e anzi alcune mattine, vorrei comunque essere una cosa che fugge lontano da me piuttosto che quella cosa cucita dentro di me per sempre."


Nessuno scompare davvero è l'opera letteraria  d'esordio di Catherine Lacey anno 1985 nata in Mississipi, la quale attualmente vive a New York. La casa editrice Sur edizioni, come molti sapranno si occupa principalmente della pubblicazione di opere letterarie Sud Americane, attualmente con la collana BigSur ha iniziato a portare nel nostro paese anche opere del Nord America, sia di autori emergenti, come la scrittrice in questione, sia grandi classici leggermente dimenticati dall'editoria italiana.

Attratta dalla bellissima copertina, non ho potuto fare a meno di acciuffare l'unica copia presente nella piccola libreria della mia città. Mi aspettavo qualcosa di nuovo e allo stesso tempo di una notevole profondità. Avevo già letto qualche citazione tratta dal romanzo ( come quella che ho riportato qui sopra) e ne ero rimasta totalmente affascinata, Questo libro è stato una vera rivelazione, mai un mio acquisto letterario "al buio" è stato più azzeccato. L'autrice gode di una notevole sensibilità, dove il linguaggio metaforico rappresenta la chiave dell'intera lettura, rendendo l'opera non solo coinvolgente da un punto di vista narrativo ma soprattutto emozionale.
La protagonista della narrazione è Elyria , una donna che un giorno decide di prendere uno zaino e partire, lontano da tutti, lontano da sua madre, non esattamente una donna modello, da suo marito , ex professore della sua sorella adottiva suicida, ma soprattutto da se stessa. Il viaggio di Elyria nella Nuova Zelanda , è un viaggio on the road senza una vera e propria meta, l'obbiettivo della nostra protagonista è trovare un senso alla sua esistenza, una collaborazione tra se stessa e i propri sentimenti. Perchè la vera persona da cui fugge è proprio lei, una giovane donna incapace di dominare le proprie emozioni, le quali sono esse a prendere il sopravvento. Elyria definisce questo involucro di sensazioni che contiene nel suo animo,un bufalo riottoso, indomabile, che scalcia e si agita per uscire allo scoperto. Dopo varie peripezie , si renderà conto della cosa più scontata che ci sia: si può fuggire dalla propria vita, dalla propria famiglia, ma fuggire da se stessi è impossibile.
Non voglio scrivere altro, in quanto, essendo un libro abbastanza piccolo, desidero lasciarvi tutto il piacere della scoperta di ogni singola pagina e per concludere, posso solo consigliarvi la lettura di questo formidabile ritaglio di Vita su carta. Spero vivamente che l'autrice scriva altro, perché l'ho amata con tutta me stessa. e sono sicura che l'amerete anche voi.
©

martedì 26 aprile 2016

Fiore di Tuono


“Mi hanno trasmesso la loro paura e il terreno mi è vacillato sotto i piedi! […] Sono state le mie paure a mettermi nei pasticci. Quando i genitori sono paralizzati dalla paura, non ti proteggono”



È così che si giustifica la più crudele serial killer della Francia dell’Ottocento, dopo essere stata acciuffata dai gendarmi e condannata.
Il romanzo in questione si intitola Fiore di tuono di  #JeanTeuléun autore già conosciuto per la sua penna spietata e coinvolgente, che in questo caso presenta in maniera magistrale un fatto di cronaca, avente come protagonista Hélène Jégado, una ragazza bretone , senza istruzione, appartenente a una famiglia di umili origini del villaggio di Plouhinec. Ed è forse proprio questa semplicità popolare, misto a bigottismo e credenze popolari, di cui peccano soprattutto i genitori di Hélène, ad aver impiantato inconsapevolmente il seme della paura nella sua mente, arrivando a credere di essere l’Ankou, un’antica divinità bretone - incarnazione della morte, rappresentato spesso come uno scheletro con una falce in sella ad un cavallo che traina un carro scricchiolante – causa della sua pazzia e dei suoi futuri omicidi.
Secondo la leggenda celtica, l'Ankou era il servitore della Morte e lo si poteva sentire arrivate attraverso gli inconfondibili tre scriccolii delle ruote traballanti del carro, segnale che era giunta l'ora e Ankou aveva scelto la sua nuovvittima. 
Così, esattamente come i membri della sua comunità, la piccola Helene finisce con il credere fermamente a quelle leggende e farne proprie, arrivando persino ad adorare un'antica statua celticadella divinità, tenuta in un'abbazia abbandonata nei pressi del villaggio, per sfuggire dalla condizione precaria in cui riversava la sua famiglia.
"Non risparmierò nessuno. Né papi, né cardinali. Né re né regine. Né i loro principi o principesse. Non risparmierò preti, borghesi, giudici, medici né mercanti, né parimenti mendicanti"
Fiore di tuono, cosi la chiamava sua madre, è una bambina gracile taciturna, nessuno avrebbe mai pensato che dietro quello sguardo angelico si potesse nascondere un cuore di tenebra. 
Ciò nonostante, venduta la sua anima all'Ankou, inizia la lenta ascesa di Helene alla follia, la quale convinta di poter sfuggire in questo modo alla pauracredendo di essere stata chiamata a compiere una missione onorevile per conto della Mortemette in atto il suo primo omicidio (sua madre, e in seguito suo padre) con del succo di belladonna.
Da  in poi, subito dopo aver sterminato la sua famiglia -su e giù per la Francia - ogni omicidio verrá praticato con la freddezza di una mente efferreta e senza scrupoliDapprima chiedendo umilmente servigi come cuoca, passando di famiglia in famigliapermanendo quel tanto da farsi apprezzare tra i vari membri, e in seguito avvelenando le loro zuppe con dell'arsenico finché morte dei suddetti non sopraggiunge. Il tutto nella più assolutatranquillità e indifferenza, tanto da accudire i poveri malcapitati da domestica servizievole e devota dei propri padroni fino alla fine, proprio come un angelo della morte dal volto scoperto. Non c'è pietà per nessuno, la sua falce miete contadini, massaie, bambini e anziani...tutti nello stesso modus operandi Finché dopo trentasette omicidiun vecchio giudice intuisce che c'è qualcosa di strano e coglie in fragrante di reato la sola e unica colpevole. 
Un libro dalle sfumature grottesche quello di Jean Taulefrutto di una penna coinvolgente, che presenta uno spaccato della Francia primitiva e pericolosa di inizi Ottocento, in una sorta di quadrsurrealista permeato di morte, sesso e follia













mercoledì 20 aprile 2016

Shadowhunters-Signora della Mezzanotte


Parlare di questo romanzo, per me è davvero molto difficile, all'inizio avevo dei dubbi, non ero sicura al 100% di volerlo acquistare, avevo paura che dopo aver venerato le saghe precedenti, questa in qualche modo mi avrebbe potuto deludere. Mai nessuna mia supposizione è stata più errata.Ho avuto l'opportunità di rientrare a far parte del mondo degli Shadowhunters, un mondo così affascinante che vorrei fosse reale. Cassandra con questo suo nuovo inizio conferma decisamente la sua meritata posizione nel mondo della letteratura per ragazzi e non solo.

Prima di iniziare a parlare del romanzo in questione, Vorrei inaugurare questo piccolo articolo o recensione ( chiamatelo come ritenete più opportuno) con un discorso generale sul percorso di Cassandra Clare.

Personalmente dopo la lettura di tutti i suoi libri ho sempre posizionato al gradino più alto The Infernal Devices ( le origini) , una trilogia tanto vera nel suo contesto immaginario, che con l'ultimo volume,( La principessa) aveva scosso qualcosa di così profondo  , che credo mi porterò per sempre con me.Signora della Mezzanotte, non voglio allargarmi più di tanto perchè è solo l'inizio di questa nuova trilogia, promette molto bene forse tanto quanto le origini, se non un qualcosina in più, vedremo.
Cassandra potrà essere criticata per diverse ragioni, come il fatto che dopo tutto questo tempo scriva ancora degli Shadowhunters e non provi a distaccarsi e ad iniziare qualcosa di nuovo, c'è chi ritiene che per questo non possa definirsi una scrittrice a tutto tondo, ma ognuno ha le proprie convinzioni. C'è solo una cosa che oggettivamente si può, e si deve affermare, la Clare sa scrivere, e lo fa divinamente, ma in particolare ha quel dono che pochi scrittori hanno, emoziona; e non lo fa solo in alcune parti all'interno dei suoi libri, ma dall'inizio alla fine, anche se un vera fine non c'è, perchè ciò che questa autrice trasmette rimane soprattutto nel momento che sussegue la lettura. La  capacità di descrivere i sentimenti dei suoi personaggi è qualcosa di sbalorditivo, non si può far a meno di legarsi sentimentalmente a tutti loro, dal primo all'ultimo, inclusi gli antagonisti. Inoltre è una vera regina dell'intreccio, tutti i suoi libri sono profondamente collegati tra di loro, nonostante gli avvenimenti si svolgano in svariate parti del mondo e in differenti archi temporali, con la partecipazione di molteplici personaggi, ma il vero filo conduttore che porterà il lettore tra un avvenimento e l'altro, è un sentimento che fino ad adesso in nessun'altra recensione al riguardo ho visto citare:l'amore per la  Famiglia.
Un valore che per Cassandra supera il tempo, lo spazio e le convenzionalità. Per l'autrice non esiste una famiglia convenzionale, ma tutti possono farne parte e possono crearla, gay, bisessuali,  licantropi, vampiri, shadowhunters, umani, perchè con la sua scrittura, con la sua storia , la Clare ci ricorda che serve solo una cosa per far parte di una vera famiglia, una cosa che in realtà è tutto l' AMORE.

                          " l'amor che move il sole e l'altre stelle",

tanto per citare Dante che lei stessa lo ripropone più volte nella saga , dando modo di esprimere la sua grande ammirazione per il sommo poeta. I riferimenti letterari sono molteplici, se in Shadowhunters - gli strumenti mortali, ritroviamo Dante, nelle origini è citato Dickens, più e più volte, e in Signora della Mezzanotte, oltre a svariati riferimenti delle letteratura latina e greca, la figura e gli scritti di Edgar Allan Poe ricoprono una parte fondamentale della narrazione, diventando lui stesso una sorta di personaggio, e non c'è da stupirsi perchè chi conosce la scrittrice sa bene quanto sia abile a fondere realtà e immaginazione.

Dopo questo chiacchiericcio generale direi che è ora di concentrarci su Signora della Mazzanotte, questo primo capitolo della trilogia Shadowhunters- Dark Artifices, che come si intuisce da tutto quello che ho appena detto è stato fenomenale.



Gli eventi si svolgono esattamente cinque anni dopo la Grande Guerra episodio conclusivo del romanzo che determinava la fine di "The Mortal Instruments". La narrazione si sposta da New York a Los Angeles e i protagonisti della vicenda sono Emma Carstairs ( vi ricolda qualcosa questo cognome? ) e la famigla Blackthorn. Emma dopo la morte misteriosa dei suoi genitori durante la Grande Guerra crescerà in questi cinque anni che dividono le due saghe forte e coraggiosa, diventando la shadowhunters più in gamba del suo gruppo.Questo periodo di intermedio legherà sempre di più la ragazza a Julian Blackthorn, un ragazzo che è dovuto crescere prima del tempo diventando un vero e proprio padre per i suoi fratelli e sorelle, un ragazzo che si è dovuto far carico di responsabilità troppo grandi per lui. Il legame tra questi due giovani crescerà e si uniranno tramite la cerimonia Parabatai,
questo legame li renderà una persona sola, li rafforzerà unendo le loro anime in un rituale che secondo me è una delle invenzioni più grandi di Cassandra, una unione che è quasi impossibile descrivere.La stessa unione che ad un certo punto della loro vita a causa dei sentimenti proibiti che nasceranno tra i due, desidereranno non avere, in quanto sarà fonte di grande dolore e rinuncia per entrambi.Come ho ampliamente spiegato prima il ruolo della Famiglia è il filo conduttore di tutte le vicende, e mai come in questo romanzo, il valore in questione potrebbe essere più presente. Julian avrà l'opportunità di rincontrare suo fratello Mark , ormai mutato e segnato profondamente, dopo esser stato rapito durante la Grande Guerra, dalla Caccia Selvaggia, e aver cavalcato il cielo durante questi cinque anni con il popolo fatato, affidandosi alle stelle,a cui attribuiva per darsi forza i nomi dei suoi fratelli. A parer mio, le scene più emozionanti dell'intero libro oltre a quelle di carattere romantico tra Julian e Emma, sono sicuramente quelle in cui è presente Mark, un personaggio che non potrete far a meno di adorare.
Vorrei davvero passare ore parlandovi di quest'opera, ma non vorrei rischiare di farvi spoiler e rovinarvi la lettura che saprà catturarvi sorrisi e rapirvi lacrime.
Per questo mi fermo qui e mi rivolgo in particolar modo ai fan della saga,dicendovi: SBRIGATEVI ,LEGGETELO , ORA , SUBITO.




ps: le tre immagini utilizzate nell'articolo sono opera di Cassandra Jean





lunedì 18 aprile 2016

AVVISO IMPORTANTE!!!

Salve cari lettori, questa giornata inizia con una pessima informazione per tutti noi.
Pare che instagram abbia inspiegabilmente disattivato la nostra pagina, senza nessuna apparente motivazione valida. Io e la mia collega siamo davvero abbattute, e speriamo che il social possa rimediare all'errore commesso e riattivarla. 
La nostra pagina ha sempre rappresentato il frutto della nostra più grande passione, la lettura. Le nostre recensioni non sono mai state offensive nei confronti di nessuno ( potete trovarle tutte qui sul blog per controllare voi stessi), anzi , stavamo acquisendo pian piano la vostra fiducia e riconoscenza, avevamo appena intrapreso un percorso che se per molti potrà essere banale, per noi era davvero importante.
Crediamo che qualcuno abbia segnalato la pagina, ma non possiamo sapere chi e per quale motivo, non sappiamo nemmeno se la gestione della nostra pagina ci verrà restituita o meno, buttando all'aria questo piccolo progetto che coltivavamo con tanto amore. Per fortuna qualche giorno fa abbiamo aperto questo blog e riportato tutte le nostre piccole recensioni, altrimenti avremmo davvero rischiato di perdere tutto il frutto del nostro piccolo lavoro, che comunque richiede il suo tempo e concentrazione.
Purtroppo non abbiamo ricevuto nessuna email da Instagram che potesse spiegarci la situazione, questo è tutto quello che abbiamo ottenuto:








 Se anche a voi è capitato, o sapete che cosa significa, vi prego fateci sapere, riponiamo la nostra fiducia in voi.
 Grazie in anticipo a coloro che vorranno collaborare.
lo staff.

venerdì 15 aprile 2016

1Q84. ( parte 1 e 2)

  • Oggi parliamo di 1q84 parte 1 e 2 di haruki murakami(ovvero i primi due volumi della trilogia racchiusi da einaudi in un unico volume ) 



  • Di questo fantastico autore avevo già letto norwegian wood ( di cui se volete potrò recensirlo in pagina) che avevo adorato, ma 1q84 mi ha rapita totalmente ! 
    La storia segue due filoni narrativi, uno dal punto di vista di Tengo: professore di matematica in una scuola di preparazione per le ammissioni all'università, ma scrittore nel privato.Un giorno riceve un affare importante proposto da un editore di sua conoscenza: ovvero riscrivere per un concorso letterario di giovani scrittori un'opera inedita di una ragazza , autrice di una storia bellissima e affascinante ma con uno stile ancora troppo acerbo, che non gli permetterebbe mai di vincere.
    La seconda storia invece riguarda aomame, la quale lavora in una palestra e nel privato svolge ( aprite bene le orecchie) la serial killer professionista , per conto di una persona che non vi svelerò. Entrambe le storie si svolgono nel 1984 ( o quasi ) a Tokyo, ma non esiste nessun riferimento all'opera di orwell come molti pensano. Come potete notare la trama è molto suggestiva e durante il corso della lettura vedrete queste due storie fondersi tra loro, piccole lampadine incominceranno a smuoversi nella vostra testa, sarete sempre più affamati di risposte e spiegazioni. In questa opera sarà ben difficile tracciare una linea per separare realtà e immaginazione in quanto il tutto è avvolto da un'aurea mistica. Molti temi forti vengono toccati dall ' autore con la leggerezza di una bacchetta di un maestro d'orchestra: violenza sulle donne ,abusi minorili , frode, omicidi, giochi erotici, droghe; tutti questi temi come potrete ben vedere durante la lettura saranno affrontati senza mai cadere nel banale o nella volgarità. 
    Murakami è un vero e proprio maestro del suo genere e non potrete fare a meno di amarlo. 

  • Unica nota dolente , che ha portato qualche lettore a rallentare o abbandonare la lettura , è il desiderio dell'autore di annotare qualsiasi cosa, qualsiasi movimento o avvenimento , anche il più banale dei personaggi, aggiungendo qualche ripetizione durante i capitoli. Ho letto diverse recensioni anche dell'ultimo libro della trilogia dove persone affermano che questa problemuccio dei primi due libri, diventi ancora più evidente nell'ultimo. Ovviamente questo non posso saperlo, ma appena lo leggerò ne parleremo insieme . Se qualcuno di voi ha letto la saga e vuole lasciare la sua opinione come sempre è il ben venuto , fatemi sapere mi raccomando. 

  • Un bacio sempre più grande.lo staff 😘

Il Velo Dipinto.

  • "Le donne hanno spesso l'impressione che un uomo le ami molto più follemente di quanto le ami in realtà " 



  • il velo dipinto di somerset maugham è un romanzo ambientato verso la metà degli anni 20 nella colonia inglese di Hong Kong ,edito adelphi che ho letto tempo fa e amato alla follia. 
    Kitty La protagonista della vicenda,tradisce da tempo non precisato suo marito Walter , con un uomo affascinante e capace di farla sentire una vera donna, come il suo coniuge purtroppo non ha mai fatto. Come ogni relazione extraconiugale che si rispetti, i due amanti verranno scoperti in fragrante dal marito di lei. La donna ormai decisa ad abbandonare il marito, si reca fiduciosa dall' amante per chiedergli di lasciare la moglie e fuggire insieme. Indovinate un po' cari lettori? Lui ovviamente non ha la minima intenzione di abbandonare la moglie e decide di chiudere questa relazione clandestina. La donna distrutta dal dolore è costretta a ritornare a casa di suo marito, dove le cose da quel momento in poi non saranno più le stesse. Walter proporrà, o meglio costringerà Kitty a partire con lui in un viaggio in Cina, per far fronte ad una epidemia di colera che sta decimando la popolazione. Proprio con questo viaggio, la vicenda ha il suo vero inizio.
    Kitty è un personaggio molto superficiale, e lo si capisce sin dal momento in cui ci viene rivelato che la donna accettò di sposare Walter esclusivamente perché, essendo un medico ,lei e sua madre lo ritennero un buon partito, in questo modo non avrebbe rischiato di affrontare un matrimonio dopo quello di sua sorella minore, generando una vera e propria tragedia per la famiglia. 
    Durante l'intero romanzo il lettore non smetterà mai di sperare in una redenzione da parte del personaggio di Kitty, che purtroppo resterà invariato; a differenza della versione cinematografica dove invece, gli autori hanno tentato di addolcire le corde ,includendo un lieto fine dove invece di lieto nel romanzo di Maugham non c'è assolutamente nulla.
    🏻Ho amato questo libro per la sua cruda realtà, non c'è finzione nella trama, il tutto è perfettamente possibile , la conclusione né positiva né negativa è assolutamente il degno epilogo di una narrazione incalzante e magnetica . Vi consiglio vivamente questo romanzo e il rispettivo film adornato da un cast da urlo, che tralasciando il finale decisamente addolcito, rimane una bellissima opera cinematografica e degna del libro.

Intervista Col Vampiro.

  •  Intervista Col Vampiro di Anne Rice TEA edizioni





  •  Un classico del gothic romance che ho amato più di qualsiasi altra cosa al mondo. Sto parlando di questo piccolo gioiello che ho preso a prezzo stracciatissimo, praticamente regalato! 
    Il romanzo - se avete visto il film, che magistralmente ne riflette l'anima cupa e misteriosa, capirete di cosa sto parlando - si apre con Louis de Pointe du Lac, un vampiro antico e tenebroso, che in una modesta camera d'albergo sta per accingersi a raccontare ad un giovane giornalista la storia della sua vita e del peso che si porta dietro da ben due secoli. 
    Così, con la promessa dello scoop dell'anno, il ragazzo sistema il nastro nel registratore e Louis comincia con il suo racconto, catapultando il lettore in una New Orleans del 1791; una città ancora in fase di assestamento dalla guerra di secessione, ma con tutte le caratteristiche di un'epoca in ripresa attraverso il tarlo della schiavitù, le piantagioni di zucchero e barbabietole, e una società rurale che lentamente dovrà cedere il posto all'urbanizzazione. Louis, che all'epoca era un giovane creolo di venticinque anni, possedeva un'ampia piantagione di zucchero, in Louisiana, con il quale la sua famiglia poteva godere di ottima reputazione, che li rendeva rispettabili e ben visti in tutto il paese. Tuttavia, l'improvviso delirio del fratello minore e la sua prematura dipartita, devastò letteralmente Louis che ritenendosi il diretto responsabile del suo suicidio ricorse ripetutamente all'alcol per placare gli incubi e il senso di colpa opprimente. 
    Fu in quella situazione che Louis incontrò il vampiro Lestat de Lioncourt che - alla ricerca di un luogo dove potersi occupare del vecchio padre cieco, ma anche desideroso di appropriarsi del denaro di Louis - si fece gioco dei suoi tormenti e gli diede la morte, riportandolo alla vita con il dono della dannazione eterna.
    Intervista col vampiro è basato sul racconto in prima persona del protagonista, uno stile narrativo coinvolgente che si lascia scorrere fra le dita in una combinazione perfetta di passione e dolore, elementi che evocano la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra, per l'eternità. Perché i vampiri di Anne Rice sono molto al di là dell'antichità del mito: con la loro pelle serafica o brillantina, un castello nei Carpazi o una moderna villa in mezzo al bosco, amici lupi, aglio e paletti di legno. Anne Rice rievoca personaggi reali e maledetti, la cui storia inizia appena si chiude il libro. Sono creature enfatiche, anime dannate, statue di cera, mosse da sensazioni dilatate dallo scorrere incessante del tempo.