"il rumore sconosciuto non era altro che il fruscio delle pecore nell'erba, ma quelle scapparono via, e io non potevo certo biasimarle perché anch'io sarei fuggita se fossi stata una pecora invece che me stessa, e anzi alcune mattine, vorrei comunque essere una cosa che fugge lontano da me piuttosto che quella cosa cucita dentro di me per sempre."
Nessuno scompare davvero è l'opera letteraria d'esordio di Catherine Lacey anno 1985 nata in Mississipi, la quale attualmente vive a New York. La casa editrice Sur edizioni, come molti sapranno si occupa principalmente della pubblicazione di opere letterarie Sud Americane, attualmente con la collana BigSur ha iniziato a portare nel nostro paese anche opere del Nord America, sia di autori emergenti, come la scrittrice in questione, sia grandi classici leggermente dimenticati dall'editoria italiana.
Attratta dalla bellissima copertina, non ho potuto fare a meno di acciuffare l'unica copia presente nella piccola libreria della mia città. Mi aspettavo qualcosa di nuovo e allo stesso tempo di una notevole profondità. Avevo già letto qualche citazione tratta dal romanzo ( come quella che ho riportato qui sopra) e ne ero rimasta totalmente affascinata, Questo libro è stato una vera rivelazione, mai un mio acquisto letterario "al buio" è stato più azzeccato. L'autrice gode di una notevole sensibilità, dove il linguaggio metaforico rappresenta la chiave dell'intera lettura, rendendo l'opera non solo coinvolgente da un punto di vista narrativo ma soprattutto emozionale.
La protagonista della narrazione è Elyria , una donna che un giorno decide di prendere uno zaino e partire, lontano da tutti, lontano da sua madre, non esattamente una donna modello, da suo marito , ex professore della sua sorella adottiva suicida, ma soprattutto da se stessa. Il viaggio di Elyria nella Nuova Zelanda , è un viaggio on the road senza una vera e propria meta, l'obbiettivo della nostra protagonista è trovare un senso alla sua esistenza, una collaborazione tra se stessa e i propri sentimenti. Perchè la vera persona da cui fugge è proprio lei, una giovane donna incapace di dominare le proprie emozioni, le quali sono esse a prendere il sopravvento. Elyria definisce questo involucro di sensazioni che contiene nel suo animo,un bufalo riottoso, indomabile, che scalcia e si agita per uscire allo scoperto. Dopo varie peripezie , si renderà conto della cosa più scontata che ci sia: si può fuggire dalla propria vita, dalla propria famiglia, ma fuggire da se stessi è impossibile.
Non voglio scrivere altro, in quanto, essendo un libro abbastanza piccolo, desidero lasciarvi tutto il piacere della scoperta di ogni singola pagina e per concludere, posso solo consigliarvi la lettura di questo formidabile ritaglio di Vita su carta. Spero vivamente che l'autrice scriva altro, perché l'ho amata con tutta me stessa. e sono sicura che l'amerete anche voi.
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